GP Cina: i 5 temi del fine settimana

GP Cina: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Verstappen e la Red Bull fanno una corsa a parte, mentre dietro di loro a sorpresa si inserisce la McLaren al posto di una Ferrari in crisi sulla hard; che emozione invece per Zhou!

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22.04.2024 ( Aggiornata il 22.04.2024 11:36 )

Troppo dura da masticare

Dura, troppo dura per risultare digesta. La Ferrari non ha ancora capito il perché, ma ha capito che cosa, l’ha rallentata in Cina. E l’ha capito come lo hanno capito tutti quelli che, dopo l’aiuto fornito dalla virtual safety car prima e dalla safety car poi, si aspettavano un Charles Leclerc assolutamente in grado di andare sul podio.

Per quanto Frédéric Vasseur abbia voluto sottolineare più di una volta la scarsa prestazione in qualifica, stavolta puntare il dito sulla posizione di partenza non ottimale (sesta e settima casella) pare una forzatura di fronte ad uno stint, quello con la gomma hard, che è stato il peggiore di tutto l’anno per la Ferrari. Perché la qualifica sì, è un problema per questa SF-24, ma in Cina non è stato l’unico e soprattutto non il più limitante. Il principale è stato certamente il comportamento con la mescola più dura, gomma che la vettura non è mai riuscita ad “accendere”: sicuramente non hanno aiutato i troppi giri a modalità ridotta (VSC al giro 20 poi diventata safety car al giro 23 fino al giro 26, breve ripartenza e poi nuova neutralizzazione fino al termine del 31° passaggio) una volta montato il set di hard con Leclerc, ma è chiaro che ci sia voluto troppo tempo per portare quel pneumatico nella giusta finestra di utilizzo, peraltro senza stampare tempi eccezionali una volta portato in temperatura. E parliamo di Leclerc perché lui era quello nelle condizioni migliori: Sainz, pur avendo un altro set nuovo di hard a disposizione, non lo ha montato perché si era fermato già al giro 17 (dunque pochi passaggi prima della prima neutralizzazione dovuta al ko di Bottas) e fermandosi ancora avrebbe perso posizioni, e questo lo ha costretto a correre in difesa per tutto il secondo stint (39 giri sullo stesso treno di hard, stint più lungo di giornata).

In un fine settimana in cui i temi non mancano (la qualifica, il duello Sainz-Leclerc comunque già rientrato, il buon passo con la media e la sorpresa negativa con la hard), non è sbagliato dire che in ultima analisi la McLaren abbia sovra-performato (con sorpresa della stessa McLaren) e la Ferrari abbia sotto-performato, condizioni che poi hanno proposto il quadro finale di una MCL38 imprendibile con la hard per la SF-24. La Ferrari non era una macchina da mondiale dopo l’Australia, non è un progetto da buttare dopo Shanghai: è un buon progetto di base che rende legittima la delusione quando non si è almeno seconda forza, ma ora è soprattutto un progetto che, con gli aggiornamenti di Imola, punterà a risolvere almeno in parte (diciamo punterà ad attenuare) l’idiosincrasia nel mettere in temperatura le gomme. Da qui passeranno tante delle ambizioni del 2024, un anno che, al di là dei proclami sul titolo Costruttori, resta un anno con un vero obiettivo primario: ridurre nel corso del campionato il divario prestazionale dalla Red Bull per arrivare a fine stagione a pochissimi decimi (o ancora meglio in parità, ma è difficile) dai campioni in carica, in modo da dare un sapore del tutto diverso all’inverno ed alimentare la speranza per un 2025 almeno combattuto.

Ora non è il momento degli allarmismi: è vero che in 25 giri Leclerc ha rimediato da Max 23”623, che è praticamente un secondo al giro, ma è anche vero che quella non era la “vera” Ferrari. Sarebbe come pretendere di dire che la “vera” RB20 era stata quella di Melbourne: semplicemente, una forzatura in entrambi i casi. E’ mancato qualcosa anche nella preparazione e nella messa a punto, altro tema da approfondire in fabbrica per limare ulteriormente qualcosa in questo percorso di crescita. Del resto la squadra sotto la direzione di Vasseur ha dimostrato di saper fare tesoro degli errori: si è corretto il tiro sul fronte tecnico, si è cambiato modo di lavorare nel weekend dando priorità alla gara, si sta cercando un equilibrio tra la SF-23 missile in qualifica e trita-gomme in gara e la SF-24 in difficoltà in qualifica ma buona nei long run, ultimo stint in Cina a parte. Già le gomme sono state troppo dure per i gusti della Ferrari 2024, è bene che adesso la Rossa non sia troppo dura con se stessa. Realismo sì, autolesionismo no.

GP Cina: per Leclerc una sorpresa in negativo

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